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domenica 31 gennaio 2010

"E chi se ne frega" di Marco Masini.



I Metallica sono un gruppo thrash metal statunitense. Si sono formati il 28 ottobre del 1981 a Los Angeles. I fondatori sono il cantante e chitarrista James Hetfield e il batterista Lars Ulrich. Nella loro storia hanno venduto più di 100 milioni di dischi.

Marco Masini è un cantautore italiano. E' nato a Firenze il 18 settembre del 1964. Nel 1990 ha debuttato a Sanremo con la canzone "Disperato", con la quale si è aggiudicato il primo posto fra le Nuove Proposte.

Nel 1991 i Metallica pubblicano un album, l'omonimo "Metallica", che lascerà un segno profondo nella storia del rock e dell'heavy metal. Sarà soprannominato in seguito "Black Album", con evidente allusione al "White Album" dei Beatles.


Anche la canzone "Disperato" era stata inserita, pochi mesi prima, in un album omonimo: "Marco Masini".


In quello stesso anno, mentre la band statunitense è impegnata nella promozione del disco che venderà 38 milioni di copie, mentre il mondo si lascia cullare dalle dolci note di "Nothing else matters" e mentre la forza dirompente di "Enter Sandman" fa tremare la terra con il suo attacco di chitarra e di batteria, Marco Masini dà alla luce il suo secondo album, dal titolo "Malinconoia", il cui video vince il premio come miglior videolive di Riminicinema '91.


Le loro strade, apparentemente così lontane, si incrociano il 26 gennaio del 2001. Marco Masini pubblica "Uscita di sicurezza", che contiene 14 brani fra cui uno intitolato "E chi se ne frega".


Buon ascolto.



Il testo del cantautore fiorentino non è una traduzione dall'inglese. Le parole sono originali.

Di notevole valore per bellezza e rarità espressiva:

"Spara ansia e dietrologia", "Su quest’erba che guarda in su e sembra che prega", "E il tempo si ambigua", "Il tuo inguine di viva orchidea", "Lo so che il tempo lo sa", "Mentre il sole riallaga il blu".

Al primo posto: "L’iguana dei passi tuoi".

Tuttavia, la canzone non fu bene accolta nel panorama heavy metal italiano e nemmeno dai fans italiani dei Metallica, che si rivolsero a Marco usando espressioni piuttosto colorite quali "Sparati in bocca figlio di puttana", "Sei un mentecatto di merda", "Se ti prendiamo te lo diamo noi il tuo inguine di viva orchidea".

E con ciò vi auguro una buona settimana,
sempre continuando a sperare che anche i Metallica, prima o poi, ricambino il gesto di Marco Masini regalandoci una bella cover di "T'innamorerai".

Guss.


Tutti coloro che volessero approfondire, analizzare o anche imparare a memoria "E chi se ne frega", trovano di seguito il testo integrale:

Marco Masini
E chi se ne frega.


Lo so che il tempo lo sa
che siamo nascosti qua,
in fuga dalla realtà,
e chi se ne frega.

L’iguana dei passi tuoi,
il tuo inguine di viva orchidea,
dove annegano gli occhi miei
e il tempo si ambigua.

Io da qui non mi muovo più,
abbracciato a una croce, tu,
mentre il sole riallaga il blu,
e chi se ne frega.

Voglio quello che vuoi tu,
voglio il tempo che non ho
e l’avrò!

Il tempo ai cani e la polizia,
spara ansia e dietrologia,
fa che insegua la nostra scia,
e chi se ne frega.

Io da qui non mi muovo più,
neanche se te ne andassi tu,
su quest’erba che guarda in su
e sembra che prega.

Voglio quello che tu vuoi,
voglio quello che vorrai,
voglio vivere di più,
voglio il tempo che non ho
e l’avrò, sì!

Lo so che il tempo lo sa
che siamo nascosti qua
e se vuoi ci raggiungerà,
ma chi se ne frega!

sabato 9 gennaio 2010

Bische clandestine.

Anche a Roma si gioca a poker, ogni tanto. Martedì è uscita una bella seratina. Lasciatemi dire una cosa che non dico mai: Isaac hai avuto solo culo.



Comunque. Vorrei cogliere l'occasione, questa sera che piove, per raccontarvi dopo quasi due anni la vera storia di quel giorno in cui tutti quanti, cioè il sottoscritto, Andrea F., Gianni V., Samuele F., Filippo F., Michael-Guerrino S., giocammo quel brutto tiro a Francesco B. (chiamerò tutti così, con un nome in codice, perchè da quel giorno, quel fatidico giorno, Francesco B. ripete che mi vuole denunciare e credo che prima o poi lo farà).

Bene.

Partiamo dal pomeriggio.

Ero tornato da poco da Sydney, mi annoiavo, studiavo filologia latina per integrare l'esame a settembre, perciò alle cinque di pomeriggio, quel pomeriggio di quel giorno fatidico, decisi che avevo studiato abbastanza e iniziai a progettare lo scherzo per la serata. Avremmo giocato a poker proprio a casa di Francesco B. C'è da dire che - ormai non più - ma allora eravamo proprio patiti, la serata del poker era un evento, soprattutto per i due giocatori più accaniti. Io, e il signor Francesco B.
Telefonai a Gianni V. e gli spiegai tutto nei dettagli, chi meglio di lui poteva farmi da complice. Faccio più volte le prove, preparo i due mazzetti truccati, tutto sarebbe successo in una sola mano, alla perfezione, ognuno sapeva il suo ruolo, il mazziere lo facevo io, Gianni V. il complice, Michael-Guerrino S. il cameraman e Francesco B. doveva solo giocare come faceva di solito, come farebbe chiunque se si trovasse nelle mani un poker di tre, nè più nè meno.

Arriva la sera.

Noi sei ci incontriamo venti minuti pima, davanti alla vecchia casa di Francesco B., d'inverno disabitata - e parecchio fredda - per decidere i ruoli e finire di memorizzare gli ultimi dettagli. Tutto regolare. Arriva il padrone di casa, ci apre, entriamo con lui, Michael-Guerrino S. regge la telecamera e riprende tutto, facciamo finta di girare un bel filmino per ricordo.

Francesco B. è felice perchè ha comprato i sigari per i suoi amici e non sospetta nulla.

A questo punto, ho già raccontato troppo. Vi lascio al video:




Ha smesso pure di piovere. Vado a cercare un avvocato.

Sempre vostro,
Guss.