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giovedì 9 settembre 2010

De brevitate vitae: i peperoncini piccanti.


Supermercati PIM, via Oderisi da Gubbio, reparto erbe e spezie.

Sto cercando il peperoncino, sono indeciso fra quello secco e in polvere. C'è un barattolo in offerta speciale, lo prendo in mano e leggo: peperoncini formato extra-small, secchi, super piccanti, 3 euro, prodotto del Mozambico e confezionato in Abruzzo dalla Comunità montana Marsica. Wow, sono tentato. Soprattutto per il fatto della Comunità montana. Molto tentato. Secco o in povere, secco o in polvere... in polvere è pratico, costa meno, secco però è più buono... a parte che lo uso talmente poco...  Ok, Comunità montana, hai vinto.

Torno a casa e ripongo il barattolo nello scaffale. Sistemo l'altra spesa, faccio partire la lavatrice. Ho una sensazione strana. Inizio a preparare la cena, ho comprato un trancio di tonno fresco alla pescheria dove lavorano quei due fratelli che mi fanno sempre lo sconto però... non so, c'è un pensiero che mi mette un po' di inquietudine... Faccio rosolare bene il tonno. Sì, c'è qualcosa che non torna, ne sono sicuro, ma cosa... Lo faccio rosolare anche sui lati, stando molto attento che resti al sangue perchè si sa che il tonno fresco quando... Cazzo!

Cazzo ecco cos'era.
Torno allo scaffale e tiro fuori il barattolo dei peperoncini.

Questi peperoncini, oltre che piccoli sono anche molto leggeri. Ne metto un pugno sulla bilancia, li conto: un centinaio pesano sì e no 5 grammi. Ora ragionandoci, quante volte li userò? La risposta è circa una volta al mese, nell'unica occasione in cui farò uso di peperoncino: gli spaghetti aglio, olio e peperoncino. Il barattolo ha un contenuto di 50 grammi – perciò approssimando, ci sono un migliaio di peperoncini. Questo significa che lo finirò fra 83 anni, quattro mesi e dieci giorni a partire da oggi. Cioè circa a metà gennaio del 2094. Cioè, mai.

Il barattolo di peperoncini mi sopravviverà.
Potrebbe sopravvivere anche ai miei figli. Starà lì dove l'ho messo ora, fra la pasta e le scatolette di tonno, per sempre, una specie di memento mori formato convenienza per ricordarmi che il tempo scorre inesorabile ma questa volta non per lui che in un'altra casa, in Calabria, o in Messico, avrebbe vissuto molto meno. Lui ci sarà anche dopo. Sarà come tenere nello scaffale un fottutissimo Highlander di peperoncini piccanti. Super piccanti.

Per sempre.

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giovedì 2 settembre 2010

La vita nel quartiere popolare.

Roma, via Oderisi da Gubbio, sabato 28 agosto ore 9:17 minuti e 20 secondi.

La vita nel quartiere popolare scorre con il suo ritmo solito. Temperatura percepita 28 gradi. Una fila di automobili si dirige a intermittenza in direzione Magliana. Una donna sulla cinquantina, tozza, vestita con una gonna di pizzo nero cammina goffamente sui tacchi a bordo strada, vicino ai cassonetti. È francamente brutta, ha le caviglie gonfie, un accenno di baffi e il fatto di camminare vicino ai cassonetti non l'aiuta per niente.
Dall'incrocio di via Grimaldi arriva un furgoncino, a bordo c'è un tizio da solo, i finestrini sono abbassati. Il furgoncino si ferma in coda. Lui si sporge e grida: "A' sòlaaaaa!!!!", e lei: "A' stronzo! A' minchioneee!!!!".
Sono le ore 9:17 minuti e 30 secondi: la fila di automobili riparte. In via Oderisi da Gubbio la vita continua a scorrere con il suo ritmo solito.

A' sólaaaa!!!!!!