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lunedì 21 dicembre 2009

www.servilamessa.com




(Prossimamente on-line!)

lunedì 7 dicembre 2009

Marrazzo.




venerdì 4 dicembre 2009

Roma, 5 dicembre 2009

mercoledì 2 dicembre 2009

Magari succede un miracolo!



Dovrei iniziare una cura a base di Xanax.
In compresse da 0,50.
Sono stato dal mio medico.

Dottore, sono un po' stressato.

Lo Xanax ha due controindicazioni principali:
in taluni pazienti provoca fragilità
e relativa frattura del femore.
In talaltri, per una ragione sconosciuta,
può provocare la morte.

Comunque
fra le benzodiazepine è una delle più vendute in Italia.

Signor Gusella,
ci sarà un motivo
di tutto questo stress,
se non sono indiscreto.

No si figuri, dottore: una donna.

Capisco. Sua moglie, vero?

No.

Un'amante? Ah che condanna!

No no, nemmeno.
Una ragazza, una così.

Mi racconti, Gusella.

Una che ho conosciuto.
Una tosta.

Ah davvero?

Sì, tosta da paura.
Sa fare una mossa segreta con la chat di Facebook.

Ah però.

Mi ha inviato dei cuoricini rosa ieri sera.

Che tipa!

Ci sono delle combinazioni di tasti, sa?
E vengono fuori questi cuoricini rosa.
Leggermente sfumati sul bianco per essere precisi.

Caspita.
E che altro?

Le piace bere la salamoia.
Quella delle olive.

Che tenera!
E dove vi siete conosciuti?

Fra i vicoli del Bairro.
Era caldo,
lo sa com'è: suonavano il fado,
Santa Caterina, le regalai una rosa perfino...
Era una notte di luglio, dottore.

E qual è il problema signor Gusella?

Il problema è che non si concede.

Non si concede cosa?

Si nega.

E cioè?

Dottore, non me la dà.

Ora ho capito grazie.
Embè? Tutto qui?
Non mi sembra un buon motivo per passare allo Xanax.

Mi faccia continuare.

Prego.

La rividi. D'autunno.
Due chiacchere sotto l'Ara Pacis,
una pizzetta a Campo de' Fiori...
Era una notte di ottobre, dottore.
E pure allora...

Ah ecco...
Senta Gusella,
potremmo iniziare con le compresse da 0,25
cosa ne pensa?

Non ho finito, mi lasci dire.

Mi scusi, vada avanti.

Ci incontrammo di nuovo.
Le gioiellerie sul Ponte Vecchio
stavano chiudendo ormai,
ogni tanto pioveva.
E poi ci fu quella festa da amici suoi, il vino...
Era una notte di novembre, dottore.
Ma niente da fare, anche allora non...

Ho capito, ho capito.
Senta Gusella,
lasci perdere lo Xanax.
Mi ascolti:
dopo Lisbona,
dopo Roma,
e dopo Firenze,
la quarta volta dove pensa che vi incontrerete?

Ancora non saprei.
Si parlava di Napoli...
a dicembre.

Bene.
Dicembre è perfetto.
Però Napoli non va bene.

Ah no?

No.
La porti a Lourdes.

Dice?

Sì.
La porti a Lourdes, la notte di Natale.
Chi lo sa, magari succede un miracolo!


lunedì 23 novembre 2009

Maledette low cost.

C'è una canzone blues che ho sempre adorato, dai tempi in cui, nell'ora di musica, il mondo si divideva drasticamente in due categorie: chi suona il flauto e chi suona i legnetti.
L'ha scritta un pianista americano negli anni quaranta e poi l'hanno suonata in tanti, si chiama Key to the Highway: fra gli altri, Eric Clapton, Eric Clapton con B.B. King, Derek and the Dominos, i Rolling Stones, la Steve Miller Band, B.B. King da solo, B.B. King con Eric Clapton, B.B. King con Jeff Beck - questa versione l'ho sentita solo un paio di volte fino alla fine, al secondo assolo di Jeff Beck di solito svengo sulla sedia. E altri mille. Anche Johnny Winter.



In un punto fa così, più o meno, dipende da chi la canta:

So give me one more kiss, honey,
give me one more kiss baby before I go,
because when I leave you this time, baby,
I won`t be back no more.

Ecco. Quando la sento penso sempre a quante possibilità ci sono, per un uomo, di dire una frase così strafica nella vita reale. E la risposta ogni volta è la stessa, dai tempi delle medie: zero.

Dammi un altro bacio, dolcezza,
dammi un altro bacio baby prima che me ne vada,
perchè stavolta ti lascio, baby,
e non torno mai più.

Intanto si devono verificare troppe condizioni per poterla dire tutta intera: nel 2009 chi è che parte e non torna mai più!? Ma soprattutto chi è che dice baby?
E poi sarei curioso di sapere cos'ha risposto lei: "Ah ok... vai tranquillo". Non credo, l'avrà infamato, ma la canzone non lo dice e comunque non è questo il punto.

Da parte mia ci ho provato, a volte, con ragazze diverse, ma fino ad ora sono state solo esperienze drammatiche:

Dammi un altro bacio, baby!
Ok Guss, ma baby lo dici a tua sorella.

Stavolta ti lascio!
Ste l'hai già detto, fallo davvero se hai il coraggio.

Dammi un altro bacio!
Oh ma che palle Gusi, vuoi sempre limonare.

Non torno mai più!
Ma Stefi non dire cazzate... con la Ryanair spendi 48 euro andata e ritorno.

La verità è questa, maledette low cost.

Ora vi saluto perchè Jeff Beck sta iniziando il secondo assolo.

Buonanotte,
Guss.

domenica 15 novembre 2009

Guida alternativa: tutta la Roma che non avete visto mai.

Ho un problema serio con l'orientamento.
Ok si sapeva già, da Lisbona. Però sono un po' preoccupato perchè sta peggiorando a vista d'occhio. Il fatto è che quando superi certi livelli di disorientamento iniziano a capitarti delle cose spiacevoli. Ad esempio, vabbè, la prima è ovvia: ti trovi sempre in altri posti. Volevi arrivare al Colosseo? Cazzi tuoi, hai preso l'autobus sbagliato e adesso ti fai tutta la Casilina finchè non te ne rendi conto.

- Mi scusi, gentilmente, dove rimane la fontana di Trevi?

- E girati, coglione.

Inoltre, mentre stai vagando alla ricerca di un monumento che non troverai mai, perchè sei salito sulla metro nell'altro verso, arrivi in luoghi strani che non sono nemmeno indicati sulla tua guida strafica di 250 pagine. E sai perchè? Perchè fanno pena! Non ci va nessuno, giustamente, se va bene sei finito nella zona industriale o vicino al campo nomadi...

Comunque, almeno vedo posti nuovi.

Perciò ho iniziato a scrivere una guida per quelli che hanno questo problema come me, oppure per chi conosce tutta Roma e cerca siti alternativi. Ho abbozzato appena il primo capitolo ma sto già preparando la grafica per l'impaginazione e i testi per la campagna pubblicitaria:

Sei stanco di passeggiare fra i templi nei Fori Imperiali e vuoi farti un giro a Piazzale Prenestino? I Musei Vaticani ti fanno schifo e preferisci vedere gli stormi che volano sull'Ardeatina e cagano sulle macchine parcheggiate?


Capitolo I: dalla stazione Tiburtina a via del Porto Fluviale.

Per incominciare, potresti fare un giro alla Tiburtina nel corridoio che collega la metro B alla stazione, dalle 8 e mezza alle 10 e mezza di mattina circa. E' un corridoio stretto, rivestito di listarelle di plastica grigia e fino alle 9 e mezza è super trafficato, c'è un fiume di gente che dal treno sale sulla metro B e viceversa... in mezzo a quel casino ci trovi un vecchietto Jamaicano che canta Bob Marley e suona la pianola - una Bontempi: a Porta Portese massimo 20 euro e ti danno anche il cavalletto. Il vecchietto, in realtà, non canta mica male: "One Love, one heart... Let's get together and feel all right!". Ma è un gran spreco, non se lo caga nessuno.

Visto che sei lì, arriva in fondo al corridoio, sali di sopra, esci sui binari e prova a prendere un treno a caso.
A Roma i treni urbani non arrivano mai sul binario giusto e viaggiano con un ritardo cronico che si aggira fra i 10 e i 20 minuti. Se consideriamo che ce n'è uno ogni 15 minuti, più o meno significa che riesci sempre a prendere il tuo treno all'orario giusto, che però non è il tuo ma quello di prima in ritardo su un altro binario, mentre il più delle volte finisce che il tuo viene soppresso.
Ho sentito dire che una volta il treno regionale proveniente da Orte e diretto a Roma Fiumicino delle 9:03, in arrivo sul binario 4, alla stazione Tiburtina, arrivò alle 9:03, sul binario 4, alla stazione Tiburtina. Ma sono solo leggende metropolitane...

Ok, a questo punto arrivi a Trastevere. Preparati un euro. Se non ce l'hai ci sono le macchinette per cambiare i soldi vicino alla biglietteria. Ah no, non funzionano... vabbè, chiedi a qualcuno, è molto importante. Nell'atrio con i tabelloni degli orari c'è un ragazzo con lo zaino in spalla che quando ti vede prende la corsa da lontano, dà un'occhiata in alto ai tabelloni, ti guarda con la faccia angelica: "Aò mica ce li hai du' spicci che perdo il treno?". Tutti i giorni questa storia: lo trovi sempre, a tutte le ore, perde tutti i treni di Roma. E tu dagli questo euro, magari è la volta che ci sale davvero...

Esci sul piazzale. Gira subito a destra e scendi per le scalette che si vedono laggiù in fondo. Sarebbero una scorciatoia per andare a Piazza della Radio - in teoria - ma di notte nessuno sa cosa succede sui quei gradini di marmo comunque cose atroci, perciò di giorno non vengono molto usate. Se ci passi di mattina presto, prima che gli spazzini puliscano, ci puoi trovare tante cose: principalmente siringhe, vetri, lacci emostatici, ma anche preservativi, e a volte cadaveri.

Se vuoi concludere il primo giorno in modo memorabile, da Piazza della Radio fai il ponte e scendi lungo via del Porto Fluviale. Stanno facendo i lavori alla strada: come si usa di solito, prima di iniziare hanno messo gli avvisi di non parcheggiare il giorno tale perchè dovevano fare la colata di cemento. Non ci crederai: arriva più o meno a metà e potrai ammirare questa scena: uno scooterone che è stato inglobato nel marciapiede.

Su questa chicca mi fermo perchè è tardi, ho avuto un fine settimana difficile e devo ancora cenare. Vi saluto sulle note di Monteleone di Mark Knopfler.

Buenas noches, que sueñen con los angelitos!
Guss

giovedì 5 novembre 2009

Storia di una scrivania.

Finalmente sto seduto dietro a una scrivania. E che scrivania: centosessanta centimetri con piano estraibile, ottantanove euro all'Ikea. L'ho montata la settimana scorsa.
Cioè, stavo per montarla in verità. Poi è successa una cosa che ha del miracoloso! E a questo proposito, devo dirvi che ci sono dei fatti nella vita che ti fanno pensare un casino. Vi ricordate che quando stavo a piazza Bologna e non avevo il batticarne, battevo i petti di tacchino con la caffettiera?

Allora. Ero disperato perchè stavo aspettando questa scrivania da un mese, era diventata come un'ossessione... nei momenti peggiori avevo pensato di trasportarla a mano dall'Ikea di via Anagnina a casa mia. Venti chilometri, tra parentesi. Ok. Sabato mattina Guerrino mi porta con la sua macchina in via Anagnina: la prendiamo, la portiamo nella mia stanza e dopo un paio di giorni trovo il tempo di mettermi a montarla: avete presente... tutto gasato, vestiti da lavoro, Moretti da sessantasei ghiacciata, musica a manetta, scarto la confezione, tiro fuori tutti i piani di legno, le rotelline, i sacchettini... ce l'ho tutta smontata davanti agli occhi, bellissima, con i pezzi appoggiati sul letto e... niente. Leggo le istruzioni: c'è un bamboccio deficiente che ride e un fumetto con il simbolo di un martello e di un cacciavite! Ma porca miseria.

Ok, cerco mezz'ora, telefono al coinquilino e finalmente trovo il cacciavite in un posto assurdo. Ma il martello zero. In tutta la casa non c'è nulla che assomiglia a un martello, neanche lontanamente. Quindi che faccio... inizio a rimettere i pezzi nella confezione, le viti e le altre cose nei loro sacchettini, le rotelline, spengo la musica - ero molto triste, diciamolo... Ma qui succede il miracolo.

Vedo una cosa metallica che spunta dallo scatolone che mi hanno spedito i miei e che non ho ancora smistato del tutto... mi avvicino... non ci credo! Il batticarne.

E così ora ho una scrivania.
Chissà se un giorno lo userò veramente per battere i petti di tacchino.

Buonanotte,
Guss.

sabato 19 settembre 2009

Il coinquilino.

Buona sera. Anzi, buona notte!

Ricomincio a scrivere un po' sul blog visto che è un blog di viaggio, sono a Roma, ho tempo, e altre cose. Intanto ci metto qualche foto vecchia perchè qui non ne ho fatte altre...


Che succede da voi? Aspetta, faccio un grande sforzo di immaginazione.. I coniugi Savioli rientrano dal viaggio e la Vale fa i muffin al cioccolato per la Champions di mercoledì; Samuele e mio babbo iniziano il corso di nuoto con l'amico frocetto; Barducci è un po' giù di morale perchè ha scoperto che il 1972 per il Barolo è stata un'annata pessima; gli spagnoli tornano a Bilbao; Gianni telefona a random a tutta la rubrica e la Monti si lamenta perchè organizzate le serate solo uomini...

Comunque.


Vi descrivo brevemente cosa succede qui perchè se il mio coinquilino per caso leggesse queste cose domani mi trovereste in un cassonetto, che è probabilmente quello che succederà.
Appunto allora, ho questo leggero problema con il coinquilino; ma per fortuna sono in una casa provvisoria, domenica me ne vado.

Il problema è il seguente: è psicopatico. E poi non è solo il mio coinquilino ma è anche il mio compagno di camera. Anzi no... psicopatico non rende: è totalmente squilibrato. Avete presente la vecchia pazza dei Simpson che tira i gatti??? Dimenticatela.
In confronto a lui è Madre Teresa. E ci ho dormito insieme una settimana.

Sclera di continuo perchè in casa c'è qualcuno che non lava bene le forchette (?), alle 9 di sera è già a letto, parla, parla, parla da solo, parla con le cose, parla nel sonno, mi parla anche quando sto parlando al telefono!!!! Meno male che gli argomenti sono interessanti per cui lo seguo sempre con grandissima attenzione... Mi ha raccontato tutto su come cucina le lasagne, varie volte - per inciso, mangia solo lasagne, dev'essere una dieta. Oggi mi ha spiegato il metodo migliore per riciclare l'olio di semi, l'origine delle gengiviti e quali sono le migliori librerie da muro dell'Ikea.

Ora vi saluto perchè devo andare in camera e prendere le cose per fare la doccia. Spero di non fare troppo casino.... Se no, in ogni caso sapete dove trovarmi domani. Il cassonetto è quello davanti alla Feltrinelli di via Marconi.

Allora vado...

Da Roma è tutto,
sempre vostro,
Guss

venerdì 24 luglio 2009

Tre mesi, tre giorni, tre anni.

Qualcuno diceva che tre mesi sarebbero volati, che sarebbero sembrati tre giorni, vedrai, e infatti eccoci qua. E' arrivato il momento dei saluti, non credo che avrò tempo per scrivere ancora. Ormai mi ci sono affezionato, a questo blog, che da qualche tempo annovera fra i suoi lettori anche una scrittrice portoghese che vuole imparare l'italiano, sissenhor! E' per questo che ho usato il verbo annoverare, Marta.

Promemoria: cancellare tutti i commenti di Gianni.

In realtà, dicevo, tre mesi mi sono sembrati molto di più. Tante cose non ve le ho raccontate: l'emozione di vedere Praça do Commercio per la prima volta dopo 80 giorni, le feste Erasmus a casa di Lara, Xabier che attraversa una strada di quattro metri senza traffico in 15 minuti, il corridoio di casa trasformato in una metropolitana e le pareti della cucina in una grande lavagna:

scoprire che dopo due anni il buco all'orecchio non si era mai chiuso, i pasteis de Belem, il viaggio a sud con una giornalista, una scrittrice, un mago, un cameraman e un montatore video per girare un documentario su uno scout che tanti anni fa era entrato in una grotta e non è più tornato, la fortezza di Sagres a picco sul mare:

e le piscine di Matosinhos, cenare sette volte di fila in un ristorante di pesce, conoscere una fiorentina che vuole aprire un bar per donne con problemi di circolazione.

Posso continuare: le lenticchie di Amanda, la porta della cucina che sbatte dieci volte al secondo, i Joaquinsinhos, in quindici con tre bagni, la tosta mista, stare sul tram aggrappato alla prima cosa che ti capita perchè l'autista fa le gare con un collega mentre davanti a te c'è una ragazza meravigliosa e tu ti domandi che cazzo ci fai abbracciato a un'obliteratrice, Caparica con lo stesso vento cane che ti infila la sabbia anche nel cervello, un portiere d'albergo molto simpatico -la colazione si fa dalle 5 alle 7:30 di mattina, mi raccomando! (conosco uno che ci aveva creduto...)-, le piastrelle della metro a Parque, chili di tortillas, il cane maledetto che piscia sempre nell'ascensore, le telefonate inutili perchè tanto non le paghiamo, la signorina Rottermeier, i corrimano rossi delle case popolari -meu deus!-, las bolachas de chocolate...

Basta mi fermo, sui biscotti del caro Joseba, dolce ricordo, molto dolce, perchè per raccontarvi la storia di tre mesi, che sono sembrati tre giorni, ci vorrebbero tre anni.

Sempre vostro,
fino al prossimo viaggio
Guss

mercoledì 15 luglio 2009

Una giornata tipo - Capitolo II: dalle 13 alle 18:30

Allora, dov'eravamo... mi sembra che stavamo pranzando... Sì infatti, Joseba taglia la cipolla, butta la pasta, eccetera...
Bene. Mentre mangiamo, alle 13:10 circa arriva Sarah (che qui scriverò con l'acca, l'altra volta me la sono dimenticata e si è offesa parecchio). Arriva Sarah e inizia a tagliare le melanzane. E' così: Amanda mangia solo sardine, Sarah mangia solo melanzane. Il motivo è che Federica - che vive in camera con lei e che per questo chiamiamo anche Federica di Sarah (ma c'è da dire che anche Sarah la chiamiamo Sarah di Federica e Federica a volte la pronunciamo Federicah perchè è toscana) - dicevo il motivo è che Federica ha fatto la spesa al Guinness dei Primati, è tornata a casa con una melanzana da 7 kili e mezzo per cui da un mese vanno avanti con quella.


Il nostro menu invece è molto vario: pasta con tonno - sempre un grande classico -, pasta con tonno e salsa di pomodoro, pasta con wurstel e cipolla, pasta con pomodori freschi e tonno, pasta con tonno e cipolla, tonno con pasta, pizza surgelata del Pingo Doce, tortillas spagnole con patate e cipolla, tacos, e a volte quando vogliamo fare i salutisti ci mettiamo anche un po' di maionese.

Alle 13:30 circa facciamo il caffè - abbiamo solo una caffettiera gigante da 6 persone, molto pratica - e alle 14:00 io esco per tornare al lavoro in ritardo.

[Ho dovuto rimuovere alcune parti del blog - come questa - poi vi spieghero' il motivo...]


Sempre Vostro,
Guss.

martedì 14 luglio 2009

Bei momenti


Nella vita di ogni uomo ci sono delle cose da evitare se possibile. Una di queste è fare una gita in macchina con un gruppo di donne. Un'altra, ma più dolorosa, è fare una gita in macchina con un gruppo di donne e non guidare. La terza è andare a Porto per il weekend con un gruppo di architetti molto appassionati, e tu non sei architetto.

Lo scorso weekend sono stato in gita a Porto, in macchina, con un gruppo di donne architette. E non guidavo.

Ma prima di raccontarvi questa esperienza straziante devo ringraziare di cuore i comici Valeriani-Fanti-Barducci che stanno animando piacevolmente il mio blog. Ho un messaggio privato per Gianni, che vi pregherei di non leggere se non siete Gianni: ce la fai a non inviare tutti i messaggi due volte santo cielo? Lo so che con quelle dita non è facile ma Andrea ce la fa... prova a usare il mignolo quando digiti. Grazie.

Torniamo alle cose drammatiche.
Sarò breve perchè ripercorrere certi momenti non è facile. Qui ricorderò soltanto la visita ai parcheggi sotterranei - e sottolineo parcheggi sotterranei - della Casa della Musica di Rem Koolhaas e la gita alle scale di cemento delle case popolari di Alvaro Siza (le foto le ha fatte Sara ma non le metterò sul blog perchè sto cercando di mantenere un certo decoro) dicevo le scale di cemento che per un caso fortuito ho evitato perchè ero tornato in albergo a chiaccherare col portiere. Della Casa do Chà - sempre di Siza - abbiamo visto il retro e un po' dell'interno spiando dai vetri perchè era chiusa. Bei momenti. Purtroppo non c'è stato tempo sufficiente per visitare la casa natale di un'amica di Eduardo Souto de Moura, la strada dove una volta Souto chiese una sigaretta a uno che passava e la casa natale di quel tipo che passava.

Ora vi lascio perchè sono distrutto dal dolore.
Vado a piangere in camera per la seconda volta da quando sono a Lisbona.

Sempre vostro,
Guss

venerdì 10 luglio 2009

Fim de semana.


Atè a segunda!!!
Guss

mercoledì 8 luglio 2009

Una giornata tipo - Capitolo I: dalle 8:15 alle 13:00.

8.15 : suona la sveglia. In realtà suona un'ora prima, quando fanno colazione Xabier e Joseba "B" perchè la mia camera è quasi dentro alla cucina e odora sempre di sardine e tortillas spagnole... Quando mi siedo a tavola c'è Joseba "A" che mangia latte e Nesquik e Nica che si sta spalmando la marmellata di morango -non so cos'è- sul pane. Dopo cinque minuti arriva Pablo e si mangia un'arancia.

Questo è il secondo turno delle colazioni, dopo di noi ci sono Erika Sara e Ina (3° turno) e Federica e l'altra Sara (4° turno). Amanda non so se fa colazione perchè si alimenta solo di sardine.

Comunque. In casa abbiamo toccato punte di quindici persone, i turni sono stati anche di più.

9.05: Joseba "A" ed io usciamo. Fermata obbligatoria in contemplazione estatica davanti alla vetrina della parrucchiera gnocca sotto casa, poi ci incamminiamo verso la fermata di Picoas. Spesso ci sono macchie di sangue sul marciapiede. Nell'attesa della metro facciamo conversazione in portoghese: abbiamo sviluppato una capacità impressionante nel combinare gli stessi 20 vocaboli per formare frasi sempre diverse.

9.20: Ci salutiamo. Io arrivo a Saldanha, dove lavoro, mentre scendo dalla metro ci diamo appuntamento alle 13:00 a casa per il pranzo. Atè logo, bom trabalho!
9.30: Varco la soglia del palazzo al 23 di Av. Duque d'Avila, saluto Antonia la portiera che ultimamente mi attacca delle pezze allucinanti e mi racconta la vita della sua famiglia risalendo di generazione in generazione fino alle guerre di indipendenza. Entro in ufficio e c'è già il grafico. Magliettina e golfino leopardato. L'ho guardato in faccia un paio di volte in due mesi, sta dietro ad uno schermo di Macintosh di 2 metri quadri. Parentesi su Beactive: lo studio è una figata. Ci sono tre montatori video, un tecnico del suono, il grafico, due giornaliste che non sto a ripetere che sono super-gnocche, due produttori, una scrittrice e il direttore.

Bene. Di mattina si lavora duramente.

[Ho dovuto rimuovere alcune parti del blog - come questa - poi vi spieghero' il motivo...]


Alle 12:30 esco e chiamo Joseba. Decidiamo per telefono cosa mangiare e siccome lui arriva a casa prima di me ma non sa cucinare, gli dico cosa deve fare (Ndr: il telefono non lo paghiamo): entao, taglia la cipolla a pezzettini, sbatti due uova, aggiungi il pepe, rosola il bacon, un po' di panna... sì bravo, adesso butta la pasta... e quando arrivo a casa è pronta la carbonara.

Fine prima parte.

A vag a lèt.
Guss

lunedì 29 giugno 2009

Adesso ho la frangia

Cari Barducci e Valeriani,

non so da voi ma qui a Lisbona ogni tanto arriva il momento di tagliarsi i capelli.


Ebbene, per me le possibilità erano due: andare dalla parrucchiera sotto casa e spiegarle come li volevo, oppure trovare le forbici e un pettine e farmeli fare dalla Sartini (che da come parla sembra italiana).


Poi ho pensato: il mio barbiere in Italia non ha ancora capito che taglio voglio e la cosa va avanti da 19 anni. Ma sì... proviamo con la Sartini!




Adesso ho la frangia.
E non aggiungo altre foto.

Boa noite.
Guss

domenica 21 giugno 2009

Meglio non indagare

E' un caldo abnorme, per cui oggi sono tutti al mare a Caparica tranne me che devo lavorare. Dovrei.


Qui nella sala studio il condizionatore sta pompando aria fredda a manetta, intanto che mi prendo una paresi al collo vi racconto una cosa.

Ieri, in perfetto accordo con i tempi lunghi portoghesi, per stare sul sicuro siamo tornati dal mare alle 11 di sera. Doccia e metropolitana, verso mezzanotte siamo in Alfama. Usciti dalla stazione giriamo a destra e c'è un ragazzo che ci aspetta davanti a un portone scassato. E' Joseba, il basco.

Ci fa strada, iniziamo a salire una scala di legno pericolante, al buio. C'è un tizio alla porta che vuole entrare ma ci inventiamo che dev'essere accompagnato da almeno una ragazza e quindi se ne va. Dopo tre piani entriamo in una parte del palazzo dove ci sono i lavori, una betoniera, dei mattoni e dei pezzi di ferro. Sempre buio, altra scala. Si inizia a sentire la musica.

E finalmente arriviamo in un giardino, nella casa dei ragazzi portoghesi, molto accogliente. Fiaccole, dj, una vasca di sangria deliziosa (ho la ricetta), chitarre sparse un po' in giro, due frigo pieni di birra. E quando dico vasca, è vasca.

Salutiamo gli altri di casa nostra che sono già lì. La festa procede, entra nel vivo e non so a che ora (le quattro) il dj e un amico prendono la chitarra e iniziano a suonare Sweet child of mine. All'assolo ero in lacrime. Questo succedeva alle quattro e qualcosa di notte, in centro, all'aperto. Ma questa volta non è arrivata la polizia quindi tutto bene.

A questo punto, mi sono chiesto perchè eravamo lì (visto che nessuno di noi conosceva i portoghesi) e ho domandato a Federica chi è che conosceva chi.

Fede, ma chi è che conosce i portoghesi?
Io.
E come?
E' perchè tre anni fa studiavo a Milano e vivevo con due ragazze spagnole.
E quindi?
Cioè... erano Erasmus... e una l'anno dopo è andata a fare un master in criminologia a Madrid. E viveva con Miguel.
Chi è Miguel?
Miguel, l'amico di Marco. In pratica è Marco che quando ha saputo che ero qui a Lisbona ha chiesto il mio numero a Mary.
Mary chi?
Mary... quella del Master.
Ah ok, quindi alla fine ti ha chiamato Marco!
Esattamente.
... ... ...
... ... ...
E Marco chi è?
Non so.

Sempre vostro,
Guss

domenica 14 giugno 2009

Back to civilization

Olà!

Eccoci... dopo qualche giorno di spiagge oceaniche (quasi) deserte e bagni di acqua oceanica a meno 40 gradi ritorniamo alla civilità, che significa tutti nella sala studio davanti ai computer... però abbronzati! Oggi si prospetta una giornata terribile: pulizie in casa, spesa comunitaria al Pingo Doce e in più ho quasi finito la lacca e non credo che la troverò uguale... Se non hanno la Splend'Or anticipo il rientro di un mese!

Ho notato che i vostri commenti al blog stanno diventando sempre più cretini, soprattutto da quando due tizi di cui non faccio il nome - per mantenerli in anonimato li chiameremo a titolo di esempio "Valeriani G." e "Francesco B." - hanno cominciato a scrivere regolarmente.

Comunque. Devo ringraziare pubblicamente il mio pusher Guerrino per la mappa del Portogallo per il GPS che finalmente abbiamo usato... e anche fargli gli auguri per i suoi 39 anni!!! Sarà mica ora che ti trovi una donna e ti sistemi?

La settimana di lavoro è finita martedì, mercoledì siamo partiti in dieci fra italiani e baschi per l'Algarve e l'Alentejo.

Siamo tornati venerdì per il patrono e abbiamo appurato che qui le feste le sanno fare molto bene... decisamente una fiesta de puta madre!*


Per ora vi saluto e vi auguro una buona domenica. Vado a cercare la lacca.


Sempre vostro,
Guss

*il basco docet: "puta madre" = cosa molto buona; "madre puta" = mmm... miga tent...

domenica 7 giugno 2009

Neurodisney

Olà Italia!

Come state? Vedo che anche il secondo sondaggio si è concluso con un risultato prevedibile...

Come si dirà "bicarbonato" in portoghese? Ho mezzo chilo di tacos messicani che si stanno aggirando per il mio stomaco. Per fortuna gli spagnoli si sono moderati e hanno preso la confezione mediamente piccante. Nella confezione era segnato solo un allarme su tre! La prossima volta puntiamo diretti sul wasabi.

Come previsto il mio portoghese sta inizando a peggiorare, dato che in casa si parla spagnolo. Anzi, aspetta... visto che ormai ho perso l'ultima metropolitana per il Bairro, mentre carico qualche foto delle settimane scorse vi spiego meglio la questione.

Allora, in casa vivono due gruppi etnici (quattro camere sono italiane, due sono basche) e una minoranza portoghese (una camera singola). Quindi si parla una mescolanza di lingue. Siccome c'è una toscana, una trevigiana, due parmigiane, una pugliese e tre romagnoli si parlano anche vari dialetti. Dove non arrivano l'italiano e lo spagnolo arriva l'inglese, e dove non arriva l'inglese arrivano i gesti.

Bene.

In questo marasma linguistico e gestuale prevalgono dunque l'italiano, lo spagnolo e l'inglese, seguiti a distanza dal portoghese e dai vari dialetti peninsulari nonchè abbastanza raramente da elementi di basco puro, uno dei ragazzi di Bilbao lo sta studiando.

Ecco appunto... come farà a migliorare il mio portoghese??!
Però sto facendo progressi notevoli con i proverbi spagnoli e progressi eccellenti con i proverbi spagnoli sconci.

Adesso vi saluto sulle note di "Neurodisney" dei Latte & i suoi derivati, dopo "Mio fratello fuma a scrocco" di Tony Tammaro è forse la canzone più inutile di tutti i tempi. Anzi, adesso che ascolto bene il testo... sicuro.


Sempre vostro,
Guss.

PS: Tiran más dos tetas que dos carretas!

venerdì 29 maggio 2009

Mulher Vermelha

Bom dia!

Anzi, boa tarde visto che sono le nove... scriverò qualche riga mentre aspetto la Nica per mettere su il cous cous...
Lo so che sto aggiornando poco il blog (come ha notato un anonimo commentatore - anonimo mica tanto... ci sono solo due persone al mondo che possono parlare bene di Gianni: uno è Gianni e l'altra è la mamma di Gianni!) Dicevo... aggiorno poco il blog ma sono sempre super impegnato in questi giorni! L'ultima fatica è stata la cena di lavoro ieri sera: cena a base di pesce nel ristorante girevole del Casino durante una sfilata... (ogni tanto mi sono ricordato di fare qualche foto... ma diciamo che la questione è stata un po' pigra... per cambiare l'inquadratura della modella aspettavo che si muovesse il ristorante! Vogliamo che si raffreddi il baccalà? Eh no...):

Finalmente si sono accorti che il mio stage non è di fotografia e hanno iniziato a farmi fare un po' di grafica, ma vi devo dire che quando andiamo a fare i servizi in giro mi diverto parecchio e come previsto ho iniziato a collezionare figure di merda, visto che non ho un'idea neanche vaga del jet set portoghese. Qui eravamo a teatro:

Per il resto tutto procede bene - tra parentesi ieri ho lavato il maglioncino di lana e non si è infeltrito (su consiglio di Ina ho aggiunto anche un po' di essenza di loto, è venuto una meraviglia!). Comunque. La parte più comica del lavoro è quando devo spiegare a qualcuno come mettersi in posa... E visto che nella maggior parte dei casi non ho idea di come si dica, finisco per mimarlo... Questo è stato facile ma potete immaginare altre pose...

Vi presento anche la seconda giornalista, sempre ieri alla sfilata:


E per continuare con i miei coinquilini oggi vi presento una delle italiane, Erika:


E anche un altro dei baschi, "Joseba A", detto "A" per distinguerlo dall'altro Joseba ( ribattezzato con molta fantasia "Joseba B") che vi presenterò un'altra volta:

Adesso vi saluto perchè se non mangio ammazzo qualcuno.

Um beijo,
sempre vostro,
Guss

giovedì 21 maggio 2009

Vado a piangere in camera

Ola Italia! Que pasa?!

Questa sera avrei una marea di cose da scrivere e di foto da sistemare, la biancheria e i panni colorati da lavare - che non ho ancora capito se a 30° li posso lavare insieme - e un paio di cose da leggere per domani... comunque per ora mi bevo una birra poi vediamo. Allora: sto facendo il fotografo e non il web designer, si vede che è destino, ma chiaramente me gosta muito...

Seguo le due giornaliste nei reportage e faccio le foto che poi vengono montate col video. Oggi io e il cameraman siamo apparsi in un programma della tv portoghese (Contacto - canale SIC), perchè il presentatore non sapeva chi fossimo e ci ha chiamato in mezzo mentre erano in onda!





Ora vi devo proprio salutare perchè ho messo Winamp in random e mi sta facendo sentire "T'innamorerai" di Marco Masini...

Devo andare un po' a piangere in camera.

Sempre vostro!
Guss

martedì 19 maggio 2009

Este muerto està mui vivo!

Olà a todo el mundo!!!

Visto che domani si lavora non mi dilungo tanto... Inizio a presentarvi i miei coinquilini, partendo da quello più normale... poi magari continuo in settimana... Esto è Xabier!




(Ogni tanto si sveglia anche...)

Boa noite,
atè logo!

Guss

mercoledì 13 maggio 2009

Alfama!

Olà a todos!


Buone notizie da quest'ultima settimana di cazzeggio portoghese... (dalla prossima si lavora!). Stasera c'è la finale della Copa del Rey, cioè Bilbao-Barcellona e andremo tutti a vederla in un bar perchè in casa fra le varie etnìe abbiamo anche quattro baschi che sono gasati a palla, visto che il Bilbao non vince la finale da 25 anni...


Ieri è stata una giornata molto impegnativa: passeggiata fra i vicoli dell'Alfama con foto stupide:


aperitivo in centro in un locale muito bonito stile primi del Novecento (per Andrea: sarà una delle prime tappe del tour):

cena a base di risotto alle fragole e Porto, mantecato con finto parmigiano acquistato dopo un'ora di ricerca al Corte Inglès; torta di cioccolato riscaldata al microonde ma ancora parzialmente ghiacciata, immancabile gioco alcolico a base di Calimocho (vino rosso in brick di infima qualità miscelato con abbondante Coca-cola: Barducci, lo so che stai facendo una faccia schifata...) e per finire visione in sala studio di "Shining" in portoghese!


Muito trabalho e pouca diversão fazem de Jack um bobão!

Atè a prossima!!!
Guss