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lunedì 23 novembre 2009

Maledette low cost.

C'è una canzone blues che ho sempre adorato, dai tempi in cui, nell'ora di musica, il mondo si divideva drasticamente in due categorie: chi suona il flauto e chi suona i legnetti.
L'ha scritta un pianista americano negli anni quaranta e poi l'hanno suonata in tanti, si chiama Key to the Highway: fra gli altri, Eric Clapton, Eric Clapton con B.B. King, Derek and the Dominos, i Rolling Stones, la Steve Miller Band, B.B. King da solo, B.B. King con Eric Clapton, B.B. King con Jeff Beck - questa versione l'ho sentita solo un paio di volte fino alla fine, al secondo assolo di Jeff Beck di solito svengo sulla sedia. E altri mille. Anche Johnny Winter.



In un punto fa così, più o meno, dipende da chi la canta:

So give me one more kiss, honey,
give me one more kiss baby before I go,
because when I leave you this time, baby,
I won`t be back no more.

Ecco. Quando la sento penso sempre a quante possibilità ci sono, per un uomo, di dire una frase così strafica nella vita reale. E la risposta ogni volta è la stessa, dai tempi delle medie: zero.

Dammi un altro bacio, dolcezza,
dammi un altro bacio baby prima che me ne vada,
perchè stavolta ti lascio, baby,
e non torno mai più.

Intanto si devono verificare troppe condizioni per poterla dire tutta intera: nel 2009 chi è che parte e non torna mai più!? Ma soprattutto chi è che dice baby?
E poi sarei curioso di sapere cos'ha risposto lei: "Ah ok... vai tranquillo". Non credo, l'avrà infamato, ma la canzone non lo dice e comunque non è questo il punto.

Da parte mia ci ho provato, a volte, con ragazze diverse, ma fino ad ora sono state solo esperienze drammatiche:

Dammi un altro bacio, baby!
Ok Guss, ma baby lo dici a tua sorella.

Stavolta ti lascio!
Ste l'hai già detto, fallo davvero se hai il coraggio.

Dammi un altro bacio!
Oh ma che palle Gusi, vuoi sempre limonare.

Non torno mai più!
Ma Stefi non dire cazzate... con la Ryanair spendi 48 euro andata e ritorno.

La verità è questa, maledette low cost.

Ora vi saluto perchè Jeff Beck sta iniziando il secondo assolo.

Buonanotte,
Guss.

domenica 15 novembre 2009

Guida alternativa: tutta la Roma che non avete visto mai.

Ho un problema serio con l'orientamento.
Ok si sapeva già, da Lisbona. Però sono un po' preoccupato perchè sta peggiorando a vista d'occhio. Il fatto è che quando superi certi livelli di disorientamento iniziano a capitarti delle cose spiacevoli. Ad esempio, vabbè, la prima è ovvia: ti trovi sempre in altri posti. Volevi arrivare al Colosseo? Cazzi tuoi, hai preso l'autobus sbagliato e adesso ti fai tutta la Casilina finchè non te ne rendi conto.

- Mi scusi, gentilmente, dove rimane la fontana di Trevi?

- E girati, coglione.

Inoltre, mentre stai vagando alla ricerca di un monumento che non troverai mai, perchè sei salito sulla metro nell'altro verso, arrivi in luoghi strani che non sono nemmeno indicati sulla tua guida strafica di 250 pagine. E sai perchè? Perchè fanno pena! Non ci va nessuno, giustamente, se va bene sei finito nella zona industriale o vicino al campo nomadi...

Comunque, almeno vedo posti nuovi.

Perciò ho iniziato a scrivere una guida per quelli che hanno questo problema come me, oppure per chi conosce tutta Roma e cerca siti alternativi. Ho abbozzato appena il primo capitolo ma sto già preparando la grafica per l'impaginazione e i testi per la campagna pubblicitaria:

Sei stanco di passeggiare fra i templi nei Fori Imperiali e vuoi farti un giro a Piazzale Prenestino? I Musei Vaticani ti fanno schifo e preferisci vedere gli stormi che volano sull'Ardeatina e cagano sulle macchine parcheggiate?


Capitolo I: dalla stazione Tiburtina a via del Porto Fluviale.

Per incominciare, potresti fare un giro alla Tiburtina nel corridoio che collega la metro B alla stazione, dalle 8 e mezza alle 10 e mezza di mattina circa. E' un corridoio stretto, rivestito di listarelle di plastica grigia e fino alle 9 e mezza è super trafficato, c'è un fiume di gente che dal treno sale sulla metro B e viceversa... in mezzo a quel casino ci trovi un vecchietto Jamaicano che canta Bob Marley e suona la pianola - una Bontempi: a Porta Portese massimo 20 euro e ti danno anche il cavalletto. Il vecchietto, in realtà, non canta mica male: "One Love, one heart... Let's get together and feel all right!". Ma è un gran spreco, non se lo caga nessuno.

Visto che sei lì, arriva in fondo al corridoio, sali di sopra, esci sui binari e prova a prendere un treno a caso.
A Roma i treni urbani non arrivano mai sul binario giusto e viaggiano con un ritardo cronico che si aggira fra i 10 e i 20 minuti. Se consideriamo che ce n'è uno ogni 15 minuti, più o meno significa che riesci sempre a prendere il tuo treno all'orario giusto, che però non è il tuo ma quello di prima in ritardo su un altro binario, mentre il più delle volte finisce che il tuo viene soppresso.
Ho sentito dire che una volta il treno regionale proveniente da Orte e diretto a Roma Fiumicino delle 9:03, in arrivo sul binario 4, alla stazione Tiburtina, arrivò alle 9:03, sul binario 4, alla stazione Tiburtina. Ma sono solo leggende metropolitane...

Ok, a questo punto arrivi a Trastevere. Preparati un euro. Se non ce l'hai ci sono le macchinette per cambiare i soldi vicino alla biglietteria. Ah no, non funzionano... vabbè, chiedi a qualcuno, è molto importante. Nell'atrio con i tabelloni degli orari c'è un ragazzo con lo zaino in spalla che quando ti vede prende la corsa da lontano, dà un'occhiata in alto ai tabelloni, ti guarda con la faccia angelica: "Aò mica ce li hai du' spicci che perdo il treno?". Tutti i giorni questa storia: lo trovi sempre, a tutte le ore, perde tutti i treni di Roma. E tu dagli questo euro, magari è la volta che ci sale davvero...

Esci sul piazzale. Gira subito a destra e scendi per le scalette che si vedono laggiù in fondo. Sarebbero una scorciatoia per andare a Piazza della Radio - in teoria - ma di notte nessuno sa cosa succede sui quei gradini di marmo comunque cose atroci, perciò di giorno non vengono molto usate. Se ci passi di mattina presto, prima che gli spazzini puliscano, ci puoi trovare tante cose: principalmente siringhe, vetri, lacci emostatici, ma anche preservativi, e a volte cadaveri.

Se vuoi concludere il primo giorno in modo memorabile, da Piazza della Radio fai il ponte e scendi lungo via del Porto Fluviale. Stanno facendo i lavori alla strada: come si usa di solito, prima di iniziare hanno messo gli avvisi di non parcheggiare il giorno tale perchè dovevano fare la colata di cemento. Non ci crederai: arriva più o meno a metà e potrai ammirare questa scena: uno scooterone che è stato inglobato nel marciapiede.

Su questa chicca mi fermo perchè è tardi, ho avuto un fine settimana difficile e devo ancora cenare. Vi saluto sulle note di Monteleone di Mark Knopfler.

Buenas noches, que sueñen con los angelitos!
Guss

giovedì 5 novembre 2009

Storia di una scrivania.

Finalmente sto seduto dietro a una scrivania. E che scrivania: centosessanta centimetri con piano estraibile, ottantanove euro all'Ikea. L'ho montata la settimana scorsa.
Cioè, stavo per montarla in verità. Poi è successa una cosa che ha del miracoloso! E a questo proposito, devo dirvi che ci sono dei fatti nella vita che ti fanno pensare un casino. Vi ricordate che quando stavo a piazza Bologna e non avevo il batticarne, battevo i petti di tacchino con la caffettiera?

Allora. Ero disperato perchè stavo aspettando questa scrivania da un mese, era diventata come un'ossessione... nei momenti peggiori avevo pensato di trasportarla a mano dall'Ikea di via Anagnina a casa mia. Venti chilometri, tra parentesi. Ok. Sabato mattina Guerrino mi porta con la sua macchina in via Anagnina: la prendiamo, la portiamo nella mia stanza e dopo un paio di giorni trovo il tempo di mettermi a montarla: avete presente... tutto gasato, vestiti da lavoro, Moretti da sessantasei ghiacciata, musica a manetta, scarto la confezione, tiro fuori tutti i piani di legno, le rotelline, i sacchettini... ce l'ho tutta smontata davanti agli occhi, bellissima, con i pezzi appoggiati sul letto e... niente. Leggo le istruzioni: c'è un bamboccio deficiente che ride e un fumetto con il simbolo di un martello e di un cacciavite! Ma porca miseria.

Ok, cerco mezz'ora, telefono al coinquilino e finalmente trovo il cacciavite in un posto assurdo. Ma il martello zero. In tutta la casa non c'è nulla che assomiglia a un martello, neanche lontanamente. Quindi che faccio... inizio a rimettere i pezzi nella confezione, le viti e le altre cose nei loro sacchettini, le rotelline, spengo la musica - ero molto triste, diciamolo... Ma qui succede il miracolo.

Vedo una cosa metallica che spunta dallo scatolone che mi hanno spedito i miei e che non ho ancora smistato del tutto... mi avvicino... non ci credo! Il batticarne.

E così ora ho una scrivania.
Chissà se un giorno lo userò veramente per battere i petti di tacchino.

Buonanotte,
Guss.