Roma via Oderisi da Gubbio, un lunedì di luglio ore 23:37.
Ottavo piano.
Clima sub-sahariano. Si boccheggia.
La gente per strada cammina e non parla, perché se no suda.
C’è il solito cane incrocio cane lupo e maremmano che abbaia sul terrazzo davanti, il tizio del piano di sopra gli caccia delle madonne. Qualche spagnolo sporadico festeggia la vittoria di ieri sera mentre dal bar di sotto arriva in lontananza una canzone insopportabile di Marco Carta.
Ho provato a suonare il pianoforte ma è difficile, con questo caldo. Un pezzo funky, siccome sudavo troppo, è diventato un blues. Con queste temperature è molto importante scegliere qualcosa di lento, e anche il blues era eccessivo. Un blues lento… niente, si suda lo stesso… Allora cantautori italiani: De Gregori. Ho provato “Natale” ma è fatta come un walzer ed è troppo frenetica poi quando parla delle ragazze che ritornano in tram mi viene in mente il tram numero 8 che passa sulla Gianicolense, viale di Trastevere e Largo di Torre Argentina ed è sempre intasato, sudo, e allora l’ho rallentata un pochino e sembrava una canzone di quelle malinconiche di Tom Waits che se aggiungi un diesis diventa “Take me home, country road” e da John Denver a Willie Nelson il passaggio è stato automatico, nella mia fantasia Willie Nelson stava già cantando “Georgia on my mind” al Lincoln Centre a New York con Wynton Marsalis: Willie Nelson con la sua chitarra devastata, e Wynton Marsalis schermava il suo assolo di tromba con uno sturalavandini.
Niente, non riesco a concentrarmi… dal bar di sotto mi arriva una canzone insopportabile di Marco Carta…
(N.d.R: se non visualizzate correttamente il video, cliccate qui)
martedì 13 luglio 2010
mercoledì 7 luglio 2010
Pensavo fosse amore invece era una costina di maiale.
Si stanno lessando le patate. Intanto ne approfitto per ringraziare un po’ in ritardo ma sentitamente tutti coloro che hanno partecipato alla grigliata “Vuvuzelas Mondial Party 2010 ” la settimana scorsa in occasione della mancata partita della nazionale.
In primis la Lisa: Liz comunque 2 scodelle di ciocorì, te lo dico con il cuore in mano, sono sempre poche.
Valentina: anche un salame di cioccolato è sempre poco ma 10 kg di patatine cazzo! Vabbè… hai fritto per un’ora senza bruciarmi il garage o altre parti di casa, ti perdono.
Guerrino: hai grigliato come solo i migliori griglieurs sanno fare, ragazzo.
Gianni: non hai fatto cazzate grosse e direi che siamo contenti così!
Il mio vicino: non hai scassato le palle, bravo, e considera che ti va grassa che vivo a Roma se no l’andazzo era questo tutte le sere!! Musica a palla, gente, donne, alcool, droghe e via andare! E zitto.
Per i miei: stavo scherzando… comunque grazie, siete stati cacciati di casa e l’avete presa con filosofia.
Barducci: non hai fatto un cazzo ma ti salvi perché hai dato una grande prova a poker la sera dopo.
Loretta: la tua sambuca è diventata un must.
Samu: visto che non leggi internet ne approfitto per dire che ti sei distinto nell’apparecchiatura.
Andre: hai fatto il lavoro sporco dietro le quinte, muchas gracias!
La Monti: non mi ricordo cos’hai fatto di preciso ma ho visto che trafficavi un po’ in giro, quindi brava!
Gli amici di mio fratello e mio fratello: per curiosità… Guerrino al tavolo con voi di che cosa ha parlato tutta la sera?!
Ok, grazie a tutti, vado a togliere le patate.
Ma prima, per ultima, voglio ringraziare te, semplicemente perché c’eri. Perché esisti. Perché ci sei sempre in queste occasioni e ci sei sempre stata anche se non lo sapevo. Da quando ti ho incontrata sei in tutti i miei ricordi più belli. Sei adorabile, sei sublime…che posso dire di più? Sei deliziosa. Non faccio che pensarti, mi stai rovinando la salute.
Grazie, costina di maiale.
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