Cioè, stavo per montarla in verità. Poi è successa una cosa che ha del miracoloso! E a questo proposito, devo dirvi che ci sono dei fatti nella vita che ti fanno pensare un casino. Vi ricordate che quando stavo a piazza Bologna e non avevo il batticarne, battevo i petti di tacchino con la caffettiera?
Allora. Ero disperato perchè stavo aspettando questa scrivania da un mese, era diventata come un'ossessione... nei momenti peggiori avevo pensato di trasportarla a mano dall'Ikea di via Anagnina a casa mia. Venti chilometri, tra parentesi. Ok. Sabato mattina Guerrino mi porta con la sua macchina in via Anagnina: la prendiamo, la portiamo nella mia stanza e dopo un paio di giorni trovo il tempo di mettermi a montarla: avete presente... tutto gasato, vestiti da lavoro, Moretti da sessantasei ghiacciata, musica a manetta, scarto la confezione, tiro fuori tutti i piani di legno, le rotelline, i sacchettini... ce l'ho tutta smontata davanti agli occhi, bellissima, con i pezzi appoggiati sul letto e... niente. Leggo le istruzioni: c'è un bamboccio deficiente che ride e un fumetto con il simbolo di un martello e di un cacciavite! Ma porca miseria.
Ok, cerco mezz'ora, telefono al coinquilino e finalmente trovo il cacciavite in un posto assurdo. Ma il martello zero. In tutta la casa non c'è nulla che assomiglia a un martello, neanche lontanamente. Quindi che faccio... inizio a rimettere i pezzi nella confezione, le viti e le altre cose nei loro sacchettini, le rotelline, spengo la musica - ero molto triste, diciamolo... Ma qui succede il miracolo.
Vedo una cosa metallica che spunta dallo scatolone che mi hanno spedito i miei e che non ho ancora smistato del tutto... mi avvicino... non ci credo! Il batticarne.
E così ora ho una scrivania.
Chissà se un giorno lo userò veramente per battere i petti di tacchino.
Buonanotte,
Guss.
Allora. Ero disperato perchè stavo aspettando questa scrivania da un mese, era diventata come un'ossessione... nei momenti peggiori avevo pensato di trasportarla a mano dall'Ikea di via Anagnina a casa mia. Venti chilometri, tra parentesi. Ok. Sabato mattina Guerrino mi porta con la sua macchina in via Anagnina: la prendiamo, la portiamo nella mia stanza e dopo un paio di giorni trovo il tempo di mettermi a montarla: avete presente... tutto gasato, vestiti da lavoro, Moretti da sessantasei ghiacciata, musica a manetta, scarto la confezione, tiro fuori tutti i piani di legno, le rotelline, i sacchettini... ce l'ho tutta smontata davanti agli occhi, bellissima, con i pezzi appoggiati sul letto e... niente. Leggo le istruzioni: c'è un bamboccio deficiente che ride e un fumetto con il simbolo di un martello e di un cacciavite! Ma porca miseria.
Ok, cerco mezz'ora, telefono al coinquilino e finalmente trovo il cacciavite in un posto assurdo. Ma il martello zero. In tutta la casa non c'è nulla che assomiglia a un martello, neanche lontanamente. Quindi che faccio... inizio a rimettere i pezzi nella confezione, le viti e le altre cose nei loro sacchettini, le rotelline, spengo la musica - ero molto triste, diciamolo... Ma qui succede il miracolo.
Vedo una cosa metallica che spunta dallo scatolone che mi hanno spedito i miei e che non ho ancora smistato del tutto... mi avvicino... non ci credo! Il batticarne.
E così ora ho una scrivania.
Chissà se un giorno lo userò veramente per battere i petti di tacchino.
Buonanotte,
Guss.
3 commenti:
Gus sei un mito! Se trovi un martello fammi sapere per cosa lo usi...
baci
Vale
non è bello "per cosa" vero?
Va bhe ci siamo capiti dai...
Ps: perchè non hai raccontato tutti i particolari?
Che hai dormito con Guerrino, su cosa avete appoggiato lo scatolone della scrivania fuori da casa tua...hihihih
Ma te l'ho già detto... quella notte non siamo mai tornati a casa, in realtà...
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